COME SMETTERE DI FUMARE
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In Italia circa la metà di coloro che fumano ha provato a smettere, con un risultato di fallimento nell’85% dei casi.
E’ un dato abbastanza sconfortante, considerando che anche la percentuale di coloro che invece riescono a smettere è soltanto del 5%.
Nell’ultimo periodo in Italia sta prendendo piede l’uso della sigaretta elettronica, e-cig, così come viene chiamata.
Anche questa soluzione però desta qualche perplessità tra gli esperti: in un documento redatto dall’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (Aipo) e dalla Società Italiana di Medicina Respiratoria (SIMeR) viene specificato che i vapori della sigaretta elettronica contengono sostanze quali: nicotina sciolta in acqua, il cui dosaggio varia in base alle marche, per cui il rischio di dipendenza si moltiplica se la sigaretta elettronica viene usata in associazione alla sigaretta; propilene glicole, che è irritante per le prime vie aeree; glicerolo e aromi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che “ad oggi non esistono evidenze scientifiche sufficienti per stabilire la sicurezza d’uso e l’efficacia della sigaretta elettronica come metodo per la disassuefazione da fumo, e raccomanda di regolamentare questi dispositivi come presidi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti da fumo”.
Mentre l’American Thoracic Society (Ats), in un documento informativo, chiarisce che le sigarette elettroniche “non sono approvate dalla Fda (Food and Drug Administration) come dispositivi per smettere di fumare”.
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha anche emesso un’ordinanza che vieta l’utilizzo delle sigarette elettroniche ai minori e all’interno delle scuole.
Di sicuro le e-cig hanno minori effetti collaterali rispetto alle sigarette normali, ma siamo proprio sicuri che possano funzionare come metodo per smettere di fumare? O devono essere considerate come un sostituto della sigaretta un po’ meno dannoso?
A mio parere è importante tenere in considerazione il fatto che la sigaretta elettronica mantiene una gestualità a cui un fumatore è molto legato: il tenere la sigaretta in mano, accompagnarla alla bocca, inspirare ed espirare.
Ma allora come si fa ad abbandonare completamente un’abitudine se parzialmente la si mantiene?
Finalmente puoi conoscere un metodo sicuro ed efficace
Forse non molti sanno che l’ipnosi è uno strumento efficace e sicuro per smettere di fumare, e a differenza di altri metodi permette di modificare in profondità questa dipendenza, proprio in virtù del fatto che agisce ad un livello di coscienza diverso dalla veglia, in uno stato in cui la nostra mente è molto più ricettiva e predisposta a nuovi apprendimenti.
Il terapeuta ericksoniano ritaglia l’intervento sulle caratteristiche di ogni singola persona, quindi non c’è un metodo standardizzato che vada bene per tutti, ma vediamo più in dettaglio perchè l’ipnosi può essere efficace per smettere di fumare.
E’ una soluzione sicura perchè non ci sono effetti collaterali, a patto che ci si rivolga a persone serie e affidabili (psicologi o medici), che abbiano studiato e acquisito un titolo valido per praticare; grazie all’ipnosi puoi conoscere ancora di più l’importanza del benessere psico-fisico, sperimentandolo direttamente sul tuo corpo e sulla tua mente.
Un altro beneficio legato all’utilizzo dell’ipnosi è la possibilità di modificare le proprie abitudini e i rituali che contribuiscono a mantenere la dipendenza dal fumo, imparando ad esserne consapevoli e ad acquisire delle strategie per rompere gli schemi abituali.
Nello stato di trance è possibile rinforzare la motivazione, aspetto fondamentale per un fumatore che vuole diventare non-fumatore, e per favorire ciò si può anche lavorare per modificare il proprio modo di percepirsi, al fine di riconoscersi come non-fumatori.
Alla motivazione si lega necessariamente la capacità di scegliere e decidere, capacità che quando si è dipendenti da qualcosa o qualcuno viene meno, per cui il vissuto tipico è quello di non sentirsi padroni di sè, della propria volontà: “vorrei ma non ci riesco…”, “vorrei ma è più forte di me…”, “vorrei ma poi vedo gli altri…”.
Allora è giunto il momento di riprendere in mano la tua vita e la tua capacità di scegliere, affinchè tu possa migliorare la tua salute e la tua qualità di vita.
Qualche buon motivo per smettere
Sicuramente tutti sanno quanto è dannoso il fumo e quanto può essere rischioso per la salute, ma forse può essere utile spendere due parole per ricordare quali possono essere dei buoni motivi per smettere.
Uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’University College di Londra (pubblicato su Archives of General Psychiatry) ha affermato che fumare, soprattutto negli uomini, accelera il rischio di demenza e fa invecchiare prima il cervello. Il declino inizia già a 45 anni e il peggioramento cognitivo è più veloce di 10 anni rispetto ai non fumatori.
In questo studio i ricercatori hanno anche osservato che in coloro che avevano smesso da almeno 10 anni non vi erano segni di effetti negativi sul cervello. Come dire, non è mai troppo tardi per smettere! Infatti già dopo 20 minuti la pressione e il ritmo cardiaco tornano ai valori normali e dopo 12 ore i polmoni respirano meglio.
Lo sapevate che il fumo invecchia la pelle e accelera la formazione di rughe, soprattutto nelle zone del contorno occhi e della bocca? E che contribuisce alla comparsa e moltiplicazione dei capelli bianchi e provoca pallore e grigiore dell’incarnato del viso?
Per favorire questa consapevolezza, il Ministro della Salute britannico ha messo in commercio la Smoking Time Machine: si tratta di un’applicazione che permette di inserire la propria foto e di vedere il proprio aspetto a distanza di 20 anni, potendo così osservare direttamente gli effetti che potrebbe avere il fumo.
L’uso del tabacco, secondo uno studio commissionato dall’Unione europea, è la principale causa di morte prevenibile in Europa. Il 15% dei decessi in tutta l’Ue, tra cui il 25% delle morti per cancro, può essere attribuita al fumo.
Secondo i dati 2009-12 del sistema di sorveglinza PASSI, nell’ULSS di Treviso il 22% degli adulti tra i 18-69 anni fuma sigarette (circa 63000 persone); il 20% è ex fumatore e il 58% non ha mai fumato. Secondo questa indagine, l’abitudine al fumo è più diffusa negli uomini che nelle donne (26% contro 18%), soprattutto nell’età compresa fra i 18-34 anni (31%) e prevale nelle persone con molte difficoltà economiche (31%).
In conclusione, moltissimi sono i validi motivi per smettere di fumare, non ultimo l’aspetto economico: nell’ULSS di Treviso si stimano circa 31000 pacchetti di sigarette venduti ogni giorno, che moltiplicati per 5€ l’uno significa che a Treviso si spendono ogni giorno circa 155000€ in fumo.
Allora, cosa aspetti?
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